Quarta aggressione omofoba in due giorni: ancora Milano

La vittima è uno studente universitario, aggredito davanti all’ateneo da tre neofascisti.

Non si ferma l’ondata di violenza omofoba che negli ultimi giorni sta vivendo un momento di particolare recrudescenza. L’ultimo episodio, è avvenuto a Milano, lunedì sera, davanti all’Università in via Festa del Perdono. Uno studente, che si occupa di tematiche legate all’orientamento sessuale e alle discriminazioni all’interno della Rete della Conoscenza, è stato aggredito da tre persone che, secondo il racconto, sarebbero vicine ad aree di estrema destra.
A denunciare il fatto è la stessa Rete della Conoscenza (una realtà che racchiude alcune associazioni studentesche) che sulla propria pagina Facebook racconta l’accaduto.

“Gli insulti riguardavano la sua appartenenza politica e la sua militanza sulle tematiche LGBT – spiegano gli studenti -. Offese come “comunista rottoinculo, ti piace fare il frocio alternativo, ti diverti a scrivere cazzate sulla gente perbene che manifesta per la libertà di espressione (Le Sentinelle in Piedi, ndr), mica tutti sono pervertiti come te, ora vediamo se ti piace tanto l’antifascismo da tastiera” non possono e non devono essere minimamente tollerate, e chi le compie non può avere nessuna legittimità di azione nella nostra città”.

Nonostante l’aggressione, che pare essere stata anche sul versante fisico, oltre che su quello verbale, il ragazzo sta bene ed ha sporto denuncia.
“È evidente che si tratta di un’aggressione a sfondo omofobo e ci chiediamo fino a quando le istituzioni e la società civile hanno intenzione di ignorare la gravità del fenomeno e pensare che non sia legato a disinformazione e retaggi culturali medievali – scrivono ancora i ragazzi della Rete della Conoscenza -. È inammissibile che siano le stesse Università a concedere i propri spazi a gruppi che anche solo nel linguaggio fanno proprie le sopracitate ideologie discriminatorie”.
“Inoltre non possiamo accettare che chi si espone politicamente – concludono -, nel rispetto dei veri valori democratici, debba rischiare di subire tali violenze. È giunto il momento di capire che non prendere posizione sui fenomeni fascisti e discriminatori significa semplicemente legittimarli e rendersene complici”.

Questa è la quarta aggressione che viene denunciata da sabato scorso. Prima di questa, abbiamo dovuto dare conto di quella di Roma, ai danni di due ragazzi di ritorno dal pride, della prima di Milano, in un bar contro un dirigente del PD tarantino, e quella di Catania, contro un turista olandese che per lo shock si è rinchiuso in un hotel della provincia da cui non intende uscire fino al giorno della partenza.
L’Italia è uno dei pochi paesi occidentali che non ha una legislazione contro l’omofobia né contro i cosiddetti “hate speech” ovvero i discorsi che promuovono l’odio. Il disegno di legge Scalfarotto, per la verità fortemente criticato sia dalla comunità lgbt che dai detrattori dei diritti civili, giace alla commissione Giustizia del Senato ormai da quasi due anni.

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