Luca Minici «I bambini e le bambine non siano un’arma elettorale: irricevibili le parole dell’assessora Caucino»
Torino, 23 gennaio 2024 – Il Coordinamento Torino Pride apprende con sconcerto le proposte di modifiche al regolamento in materia di affido familiare dei minori avanzate dall’assessora Chiara Caucino, volte a escludere le coppie e le famiglie LGBTQIA+. Modifiche che dimostrano di non aver alcun interesse o rispetto del preminente diritto delle persone minori, ma atte solamente a fare becera campagna elettorale sulla pelle di bambine e bambini. Modifiche sulle quali non è mai stato avviato alcun confronto aperto a tutte le associazioni che si occupano del tema.
Non possiamo non stigmatizzare le parole dell’assessora Caucino, che alla stampa ha dichiarato: «Crediamo fermamente che un bambino che ha già subito dei traumi debba essere accolto da una mamma e da un papà. Solo loro possono garantirgli la stabilità necessaria», e ancora «Quello delle coppie omogenitoriali è un modello che non vogliamo veicolare». All’assessora ci preme ricordare che a bambini e bambine in situazione di fragilità familiare e che necessitano di affido servono stabilità e relazioni sane e sicure. Il sistema dell’affidamento familiare è un processo temporaneo, atto ad assicurare a una persona minore salute e benessere psicofisico in assenza di una famiglia di origine pronta a farlo: è totalmente improprio parlare di “mamme e papà”, genitori che nella maggioranza dei casi sono ancora in vita e – anzi – spesso alla causa dei traumi in oggetto.
L’esclusione delle persone LGBTQIA+ dal sistema degli affidi è una presa di posizione pregiudizievole e non suffragata da alcuna fonte scientifica: una scelta violenta e offensiva, nei modi e nelle parole, nei confronti di migliaia di persone che scelgono, con rispetto e delicatezza, di mettere a disposizione tempo, energie e denaro per la cura e il supporto a minori in cerca di aiuto. Nell’intervista rilasciata dall’assessora, tra l’altro, la stessa si premura di ricordare che ha “tanti amici gay”, ma affermazioni del genere non sono sufficienti a dare legittimità a posizioni e iniziative apertamente omolesbobitransafobiche.
LUCA MINICI, COORDINATORE DEL TORINO PRIDE
«La proposta di revisione del regolamento sull’affido dei minori proposta dall’assessora regionale alla famiglia Chiara Caucino ci provoca sconcerto e rabbia. – afferma il coordinatore del TorinoPride Luca Minici – Come al solito, c’è chi si disinteressa delle figlie e dei figli per poi usare il tema come clava elettorale al momento giusto. A farne le spese, come sempre, in primis le persone minori e, in secondo luogo, le persone LGBTQIA+, escluse e violate nella propria dignità. Troppo facile mascherarsi dietro l’indimostrata superiorità della famiglia tradizionale per nascondere la propria inadeguatezza politica nel rispondere ai bisogni delle famiglie, di qualsiasi composizione. Bambine e bambini hanno bisogno di persone che si prendano cura di loro, soprattutto quando attraversano momenti traumatici e di difficoltà: la capacità e l’adeguatezza delle famiglie affidatarie vanno giudicate nel merito, e non secondo preconcetti che non hanno più contatto con il mondo reale» conclude Luca Minici.
MARGHERITA ANNA JANNON, SEGRETARIA DEL TORINO PRIDE E DELEGATA DI RGR PER IL PIEMONTE
«Vogliamo ricordare che le situazioni fragili a cui si riferisce l’assessora sono state perpetrate all’interno di un nucleo composto da uomo e da una donna, quasi nella totalità dei casi – dichiara Margherita Anna Jannon, segretaria del Torino Pride e attivista di RGR-Rete Genitori Rainbow – Le famiglie omogenitoriali di prima e seconda costituzione esistono e vivono nella società senza tutele e garanzie sulle loro vite. Possono contare solamente sul loro amore e le loro relazioni, sulle associazioni e sulle persone che sanno guardare oltre a sesso e identità di genere per capire che “famiglia è chi famiglia FA”. Rimandiamo al mittente le violente parole usate dall’assessora e dall’intera giunta, artefice di questa scelta scellerata» conclude Jannon.