Non vogliamo mica la luna. è l’Europa che ce lo chiede

Non ne possiamo più:

  • di chi ad ogni Pride dice: “di nuovo in piazza?” o ancora “avrete ragione, ma tutte queste carnevalate…”;
  • della violenza quotidiana, fisica e psicologica, contro le persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender (LGBT);
  • dei reazionari, dei bigotti e dei perbenisti di qualsiasi ideologia o fede religiosa;
  • dell’ipocrisia dei buonisti che fingono di stare dalla nostra parte e degli indifferenti, che ci fanno anche più male di coloro che ci odiano apertamente;
  • di tutti quei politici che alimentano l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia anche a fini elettorali;
  • della “cattiva politica” che continua a “rubarci i Diritti” che sulla carta già ci apparterrebbero;
  • della prassi consolidata di “dover elemosinare dalla politica e dalle religioni” questi stessi Diritti, offrendo qualcosa in cambio;
  • dei “professionisti dei Diritti” che hanno barattato la loro carriera per la nostra felicità;
  • e infine di chi, anche fra noi, crede che i Diritti ci cadano dal cielo, mentre invece nascono dal basso e dalla forza delle nostre ragioni.

Insomma non ne possiamo più di tutti coloro che ci vogliono cittadini e cittadine a metà!

A tutti costoro noi diciamo che:

  • vogliamo vivere liberamente e felicemente le nostre vite, in una società e in uno Stato che siano laici e accoglienti
  • vogliamo conquistarci i nostri Diritti
  • vogliamo essere cittadin* come tutti gli altri, ovvero con gli stessi Diritti (visto che già abbiamo gli stessi Doveri)

Insomma i nostri Diritti sono Diritti per Tutte e per Tutti, e vogliamo rivendicarli ancora una volta insieme!

A tutte le persone vogliamo ricordare qual è il significato del Pride:

La “rivolta di Stonewall” vide una serie di violenti scontri fra la comunità omosessuale e la polizia a New York, culminati il 28 giugno 1969, a seguito dell’ennesima irruzione violenta e immotivata della polizia in un bar gay in Christopher Street (nel Greenwich Village), chiamato “Stonewall Inn”.

Stonewall è considerato dal punto di vista simbolico il momento della nascita del movimento di liberazione lesbico, gay, bisessuale e transgender moderno in tutto il mondo e il 28 giugno è scelto come data della “Giornata mondiale dell’orgoglio LGBT” o “LGBT Pride”; esso equivale al nostro 27 Gennaio (Giornata della Memoria), al nostro 8 Marzo (Festa della Donna), al nostro 25 Aprile (Festa della Liberazione) e al nostro 1°Maggio (Festa del Lavoro) e merita anch’esso lo status di celebrazione.

Sottolineiamo con forza il carattere commemorativo e al tempo stesso festoso del Pride, rivendicando come valore positivo l’aspetto folcloristico e carnevalesco della parata, con tutti i suoi eccessi colorati e trasgressivi. Quest’anno vogliamo proprio richiamare l’attenzione delle persone sull’origine storica, liberatoria ed egualitaria del carnevale: unico momento dell’anno in cui, fin dall’antichità, tutti gli esseri umani erano considerati uguali, ed anche agli ultimi era consentito dileggiare e sbertucciare i potenti, con scherzi anche pesanti e con atteggiamenti fortemente trasgressivi, celati dal mascheramento e dal travestimento.

Vogliamo fare nostro questo passaggio dell’ultimo scritto della nota sociologa e concittadina Chiara Saraceno “Cittadini a metà – Come hanno rubato i diritti degli italiani“:

“L’origine sociale (…) nel nostro più che in altri Paesi democratici e sviluppati, condiziona fortemente (…) le possibilità di scegliere il tipo di vita che si vuole vivere. Le disuguaglianze sociali fondamentali sono di due tipi. Esse riguardano da un lato l’accesso alle risorse materiali, dall’altro il potere di influire sulle condizioni di vita proprie e altrui e di ottenere il riconoscimento. Tutte e due concorrono a disegnare una stratificazione sociale delle chance di vita che poco dipende dalle caratteristiche individuali e molto invece dallo status sociale attribuito al gruppo cui si appartiene, e alla cui appartenenza si viene appiattiti: perché donne, immigrati, di religione non dominante o senza religione, di colore diverso, di orientamento sessuale non standard e così via. Quando queste disuguaglianze sono cristallizzate al punto da costituire un serio impedimento alla possibilità di singoli o gruppi di sviluppare progetti di vita che vadano al di là dei confini segnati dalle condizioni di partenza, e di provare a realizzarli, siamo di fronte a una democrazia bloccata e a una gerarchizzazione delle possibilità di cittadinanza, con cittadini di serie A e di serie B.”

Per queste ragioni continuiamo con forza da anni a RIVENDICARE I NOSTRI DIRITTI e a combattere per essi:

  • UNIONI CIVILI: perché siano riconosciute e tutelate giuridicamente le unioni diverse da quelle fondate sul matrimonio, e che siano accessibili a tutte le persone, etero o omosessuali. Perché le persone possano scegliere liberamente quale istituto giuridico meglio le rappresenta e tutela.
  • MATRIMONIO: se i gay e le lesbiche hanno uguale dignità delle e degli eterosessuali, in base a quale principio non possono avere gli stessi diritti, compresa la scelta di unirsi in matrimonio?
  • ADOZIONI: possibilità di adozione dei minori per i singoli, le singole e le coppie omosessuali (gay e lesbiche).
  • RICONOSCIMENTO DEL GENITORE NON BIOLOGICO: i figli nati in famiglie omogenitoriali non godono degli stessi diritti dei bambini nati in contesti eterosessuali, a causa della mancanza di un riconoscimento legale del Genitore non biologico. Sul piano legale deve essere tutelato:il diritto dei figli alla continuità affettiva con il genitore non biologico, il il diritto a godere dei benefici economici e materiali derivanti dal legame con il genitore non biologico e il diritto-dovere del genitore non biologico di prendersi cura dei figli.
  • PROCREAZIONE MEDICALMENTE ASSISTITA: abolizione della legge 40 e parità di diritti all’accesso per le donne singole e per le coppie lesbiche.
  • LEGGE CONTRO L’OMOFOBIA, LESBOFOBIA E TRANSFOBIA: dopo anni di battaglie, affossamenti, ipocrisie chiediamo di estendere la legge Mancino, che prevede le aggravanti penali per i crimini di odio, anche a protezione delle persone lesbiche, gay, bisessuali e trans.
  • LEGGE SUL CAMBIO DI GENERE SESSUALE: rivedere la legge 164/82, affinché anche coloro che non desiderano o non possono sottoporsi agli interventi chirurgici di riassegnazione sessuale abbiano diritto al riconoscimento del sesso desiderato nei propri documenti di identità.
  • DEPATOLOGIZZAZIONE DELLA TRANSESSUALITA’: depennare dal DSM (manuale diagnostico-statistico delle malattie psichiatriche) la transessualità in quanto malattia psichiatrica, poiché considerarla una malattia non è soltanto un errore scientifico, bensì anche uno stigma sociale.

Il COORDINAMENTO TORINO PRIDE LGBT, è composto da: Associazione Comitato provinciale ArciGay di Torino “Ottavio Mai” / Associazione di Volontariato LAMBDA / Associazione Famiglie Arcobaleno / Associazione La Jungla / Associazione Quore / Associazione Radicale Certi Diritti / Associazione Viottoli / Centro Studi e Documentazione “Ferruccio Castellano” / Circolo di cultura lgbt “Maurice” / Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni / Gruppo Gayitineris / Gruppo L’Altra Martedì / Gruppo La Fenice / Gruppo Luna / Gruppo Pesce Torino / L’Altra Comunicazione / Rete Genitori Rainbow.