Nel giorno di San Valentino 33 piazze italiane e migliaia di persone GLBT (gay, lesbiche, bisessuali e transessuali) ed eterosessuali sono scese in piazza sotto un unico simbolo, un cuore rosso con un uguale bianco per testimoniare la necessità di parità ed uguaglianza.
Da decenni la comunità chiede il riconoscimento delle proprie relazioni affettive che ancora oggi, in Italia, sono totalmente prive di diritto e il matrimonio egualitario è il punto di arrivo. In questa “battaglia di civiltà” le associazioni nazionali e locali hanno trovato il supporto di alcuni politici e amministratori intelligenti e sensibili a un argomento che ancora spesso è considerato tabù. E Torino, ancora una volta, si dimostra una città attenta a queste istanze. A testimoniarlo le centinaia di persone che sono intervenute in piazza sabato ma anche le adesioni che continuano ad arrivare alla campagna “Lo stesso amore, lo stesso sì” dei vertici della politica piemontese. Il Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino, il presidente del Consiglio Regionale Mauro Laus, il Sindaco di Torino e Presidente ANCI Piero Fassino, il Vicepresidente della Regione Piemonte Aldo Reschigna, l’Assessore alla Cultura della Regione Piemonte Antonella Parigie le assessore alle Pari Opportunità, regionale e comunale, Monica Cerutti e Ilda Curti e il suo collega al Bilancio, Gianguido Passoni non hanno esitato a testimoniare il proprio il proprio sostegno anche facendosi immortalare pubblicamente esponendo il simbolo della campagna.
Alessandro Battaglia, coordinatore Torino Pride, commenta così questo successo: “In questa occasione dobbiamo ringraziare alcuni esponenti della politica locale e nazionale per il sostegno alla nostra, oramai quotidiana, lotta per il matrimonio egualitario. Una foto può sembrare facile da fare ma quando si tratta di supportare una iniziativa nazionale come quella di San Valentino le difficoltà ed i distinguo sono all’ordine del giorno. Inutile dire che siamo felici di questo supporto e chiediamo a tutti e tutte coloro che hanno deciso di essere presenti a vario titolo di fare le dovute pressioni sul Governo Italiano e sul Parlamento affinché possa davvero accadere ciò che aspettiamo da almeno 20 anni. Queste testimonianze di vicinanza e supporto insieme a quella degli amici e alle amiche presenti sabato, in una Torino piovosa e in molte altre città d’Italia, secondo noi, serve a dire BASTA con una cultura retriva che continua ad aggredire le vite delle persone LGBTQI. BASTA con l’idea che noi si voglia privare qualcun altro della libertà di pensiero o parola”.
Le istanze della comunità GLBT sono bene sintetizzate nella riflessione che Mauro Laus, Presidente del Consiglio Regionale ha inviato al coordinamento Torino Pride: “Promuovere il riconoscimento della parità di diritti tra i cittadini appartiene tanto alla mia personale sensibilità quanto al mio ruolo istituzionale. Da presidente del Consiglio regionale, mi sono preso l’impegno di onorare i dettami statutari che sul tema del contrasto ad ogni forma di discriminazione sono estremamente
chiari: gli ostacoli sulla strada della parità vanno rimossi. Da cittadino, considero elementare l’equazione proposta durante il flash mob di sabato. Stesso amore, stessi diritti: come può essere altrimenti ?”
Questa iniziativa del coordinamento Torino Pride si inserisce nella campagna ExpoYourLove accolta e promossa da tutte le associazioni GLBT, nazionali e locali.