Il Coordinamento Torino Pride apprezza la partecipazione attiva di partner e sponsor aziendali che forniscono supporto, risorse e finanze essenziali per consentirci di realizzare i nostri eventi e attività per la comunità LGBTIQIA+. Tuttavia, è fondamentale mantenere la nostra indipendenza e evitare partnership che non siano compatibili con i nostri valori.
Il presente documento si applica a tutte le collaborazioni partner e sponsor delle attività del Coordinamento Torino Pride incluse, a titolo di esempio, sostegni finanziari, partecipazione alle manifestazioni con le proprie insegne e loghi, collaborazioni su singoli eventi.
1. VALORI E MISSION
In quanto organizzazione radicata nella cultura dell’uguaglianza e dei diritti umani, i nostri valori attraversano tutto ciò che facciamo e questo include i nostri accordi di partnership e sponsorizzazione. Vogliamo raggiungere il più elevato standard etico possibile che applichiamo nel prendere in considerazione un potenziale partner o sponsor.
Un autentico impegno per l’uguaglianza LGBTIQIA+ non può essere visto attraverso una lente ristretta che escluda altre questioni relative ai diritti umani, alla giustizia sociale e all’uguaglianza, e il nostro standard etico riflette il nostro impegno incrollabile per il più ampio spettro di cause per l’uguaglianza e i diritti umani, attraverso un approccio intersezionale.
Le realtà che partecipano ufficialmente alle nostre manifestazioni, i partner e gli sponsor non influenzano la politica o il funzionamento del Torino Pride che rimangono indipendenti. In considerazione del nostro impegno per la trasparenza, tutti i partner e gli sponsor sono elencati sul nostro sito web nelle pagine relative alle varie iniziative.
2. CAUSE DI ESCLUSIONE
L’ente non accetterà un sostegno o una collaborazione con realtà e aziende i cui obiettivi commerciali o di altra natura siano in conflitto con i nostri valori e obiettivi, o che potrebbero promuovere messaggi imprecisi o fuorvianti sul nostro impegno per tali obiettivi e valori.
Tutti i partner saranno soggetti a un ragionevole processo di due diligence in base al quale l’ente cercherà di comprendere eventuali rischi potenziali della partnership.
Ci sono settori che sono intrinsecamente incompatibili con una società e un pianeta sani e felici. Pertanto, non stipuleremo accordi con:
- Società nel settore dell’estrazione combustibili fossili oppure la trasformazione e la vendita degli stessi nel caso in cui non adottino, attraverso una governance della sostenibilità, un mix di fonti energetiche sostenibili che dimostri un impegno concreto in funzione della transizione ecologica.
- Aziende che fabbricano o promuovono prodotti del tabacco.
- Aziende che fabbricano o vendono armi, fatta eccezione per quelle realizzate a scopi ricreativi (es. tiro sportivo) soggette a vendita controllata per evitarne l’acquisto da parte di individui, regimi o organizzazioni con intenti violenti e belligeranti.
- Aziende che promuovono l’alcol in modo non conforme agli standard stabiliti dalla normativa vigente in relazione a consumo, pubblicità, marketing ed età di vendita.
- Aziende che producano in paesi in cui l’omosessualità e/o l’identità trans* è illegale o perseguita, a meno che l’azienda non abbia una politica dichiarata e fornisca supporto alle organizzazioni di difesa delle persone LGBTI+ in quel paese.
- Aziende e realtà che sostengono finanziariamente o in qualsiasi altro modo regimi o organizzazioni che violano i diritti umani.
Realtà che violino direttamente o indirettamente la Convenzione europea dei diritti dell’uomo o la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. - Aziende e realtà che violino direttamente o indirettamente trattati o standard internazionali riconosciuti sulla protezione dell’ambiente.
- Aziende e realtà che abbiamo messo in atto comportamenti omo-lesbo-bi-trans-a-fobici, razzisti, xenofobi, abilisti, grassofobici, misogini, sessisti o, in generale, discriminatori nei confronti di qualsiasi minoranza o soggettività marginalizzata.
Oltre ai settori sopra elencati, l’ente ha dei problemi a stringere collaborazioni con:
- Aziende con una comprovata scarsa etica rispetto ai diritti del lavoro e alla sostenibilità ambientale.
- Aziende con una comprovata scarsa reputazione rispetto alle sponsorizzazioni etiche e azioni di marketing come, ad esempio, azioni di greenwashing e pinkwashing.
- Aziende con una comprovata scarsa reputazione rispetto ai temi del diversity management, l’uguaglianza e/o l’inclusione all’interno della propria cultura aziendale.
- Aziende e realtà che adottano metodi e pratiche di business non etici con ricadute alle spese di persone e comunità con uno status socio-economico basso.
- L’elenco presente in questo documento non è esaustivo e verrà effettuata di volta in volta una valutazione su ciascun potenziale sponsor o partner.
3. TERMINI FINALI
Oltre a quanto precedentemente stabilito si aggiungono queste disposizioni finali.
- L’ente non si farà in nessun caso promotore di prodotti o servizi aziendali, la visibilità del sostegno ricevuto verrà sempre effettuato secondo i termini concordati in fase di accordo della sponsorizzazione.
- L’ente non accetterà da un partner aziendale più del 10% del bilancio preventivo dell’anno in corso (o, se differente, dell’anno in cui è prevista l’iniziativa finanziata) in modo da non rischiare di compromettere la propria integrità. Ciò non include il denaro raccolto attraverso la raccolta fondi di dipendenti e clienti come parte di qualsiasi accordo di partnership aziendale.
- Le sponsorizzazioni aziendali con un valore superiore a 2.500 euro devono essere approvate internamente dal nostro consiglio direttivo.
- I contratti con i partner devono consentire all’ente di potersi ritirare da qualsiasi partnership in cui i nuovi sviluppi comportino una violazione di quanto stabilito in questo documento di Partnership & sponsorship ethics policy.
Il presente documento verrà aggiornato integrandolo e modificandolo ogni qual volta sarà ritenuto necessario dall’organizzazione.