Ennesimo caso di presunte violenze omofobiche familiari

Abusi e violenze su un ragazzo di 14 anni da parte dei genitori: specchio di una società omolesbobitransafobica e aggressiva

Il Coordinamento Torino Pride apprende con orrore la notizia di cronaca secondo cui un ragazzo di 14 anni sarebbe stato ripetutamente abusato, umiliato e picchiato dai suoi genitori, che avevano appreso del suo orientamento non eterosessuale spiando il suo diario. Una storia, raccontata sulle pagine di cronaca torinese, che mette in luce come ancora troppe persone ritengano errori o malattie tutte le identità diverse da quella cisgender ed eterosessuale.

IL COMMENTO DI GENDERLENS
«Leggiamo con orrore la notizia dei gravissimi maltrattamenti e umiliazioni, che vengono alla luce dopo mesi, subiti da un ragazzo di soli 14 anni da parte di suo padre e in presenza della madre, che non ha fatto niente per evitarli –  afferma il direttivo di GenderLens, associazione di genitori di piccole e giovani persone di genere creativo – Vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà al ragazzo e ringraziare le persone e le realtà che lo stanno aiutando.

È importante però ricordare che questa notizia di cronaca non racconta solo l’omofobia e l’aggressività di una sola famiglia, che non è un fatto privato, ma che è specchio della società omofoba e violenta nei confronti delle diversità in cui viviamo. Arrivano alla nostra associazione notizie continue, più o meno gravi, di rifiuto, di intenti di “conversione” caratterizzati da violenze di ogni tipo, fisiche o psicologiche, che sono risultato dell’odio e dell’ignoranza che ci circondano. L’esempio che riceviamo da una parte importante degli esponenti della politica con messaggi pieni di fake news, il disprezzo continuo dei diritti delle persone LGBTQIA+ dimostrato, tra le altre cose, dal vergognoso episodio vissuto in Senato dopo la bocciatura del DDL Zan, i costanti attacchi alle famiglie omogenitoriali o alla carriera alias sono motore di questo odio e queste aggressioni.

Serve una classe politica leale ai diritti umani di tutte le persone, serve un’educazione sessuale e all’affettività che non invisibilizzi, anzi celebri le diversità. Serve una società più umana che si allontani del modello di soldati della ciseteronormatività. Ognun* assuma la propria responsabilità nel costruirla.

Da GenderLens vogliamo mandare un messaggio a questo ragazzo e a tutte le piccole e giovani persone che sono vittima di questa o altre forme di violenza per la propria identità di genere o il proprio orientamento sessuale: avete una famiglia, c’è una comunità che vi aspetta e vi accoglie celebrando la vostra meravigliosa esistenza. Vi aspettiamo e vi celebriamo. Siete parte di noi

IL COMMENTO DI AGEDO TORINO
«Come presidente di Agedo Torino, ma soprattutto come padre di una donna trans, non posso che inorridire di fronte a questa notizia – afferma Gianni Roggero, presidente della sezione torinese dell’associazione di genitori, parenti, amiche e amici di persone LGBTQIA+ – Condanniamo fermamente il comportamento di questi genitori, qualora risultassero colpevoli di queste terribili accuse. Come genitori, infatti, abbiamo il dovere di sostenere i nostri figli e, se non abbiamo gli strumenti o le conoscenze per farlo, il dovere di formarci e capire: l’ignoranza, nell’era dell’informazione in cui viviamo, non può essere usata come scusante di fronte alle difficoltà.

Ci sono luoghi ed associazioni dove essere accolti e guidati in un percorso di formazione e informazione. Possiamo comprendere le difficoltà, ma non possiamo trincerarci dietro al pregiudizio. Dobbiamo mettere da parte l’egoismo e le aspettative personali e supportare la vita dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze. Altrimenti causeremo danni irreparabili».

I PRESIDI SUL TERRITORIO
Il Coordinamento Torino Pride rinnova l’invito verso tutte le persone LGBTQIA+ che hanno bisogno di aiuto a rivolgersi ai tanti presidi territoriali che le associazioni affiliate (e non solo) propongono in tutta la città. La presenza capillare nel tessuto cittadino può mettere un argine a situazioni di pericolo e abuso sui giovani: una missione che le realtà di Terzo Settore hanno bene in mente mentre operano con continuità nella città.

Lo sportello Porto Sicuro, nato dalla collaborazione di Arcigay TorinoMaurice GLBTQAlmaterra e Agedo, può essere un primo approdo per ricevere immediata accoglienza e supporto (legale, psicologico, abitativo). Anche il gruppo Giovani di Arcigay Torino – che si riunisce ogni domenica in CasArcobaleno – può essere un importante strumento di consapevolezza e comunità, oltre che di aiuto.

Agedo Torino si rivolge soprattutto a quei genitori in cerca di strumenti per comprendere e supportare appieno i propri figli e le proprie figlie, superando timori e paure e rispondendo alle domande e perplessità sui temi LGBTQIA+.

GenderLens offre supporto alle famiglie di piccole e giovani persone di genere creativo, oltre che formazione a persone e organizzazioni che vogliano approfondire le tematiche sulla diversità di genere in infanzia e adolescenza.