Molti dubbi sul convegno di Federvita sulla GPA

Il Coordinamento Torino Pride: La regione Piemonte e il Ministero del Lavoro supportano i complottisti?

Il Coordinamento Torino Pride assiste con stupore e orrore all’ennesimo convegno di mistificatori che si propone di discutere sui temi della gestazione per altri e sulla procreazione medicalmente assistita come se fosse un complotto mondiale finanziato da chissà quale “potentato” (sic!) che avrebbe “come vessillo l’ennesimo nuovo diritto a discapito dei più deboli”.

L’evento organizzato da FederVita Piemonte del 7 ottobre dal titolo “Dalla FIVET all’utero in affitto: storia di una grande mistificazione”, che si terrà al Teatro Collegio San Giuseppe di Torino, vede la partecipazione di diverse figure legate al mondo cattolico e conservatore.

Curioso è l’accostamento dei loghi della Regione Piemonte e del Ministero del lavoro e delle politiche sociali: a che titolo sono presenti sulla locandina del convegno?

«Davvero una follia – afferma il coordinatore del Torino Pride Marco Alessandro Giusta – sostenere che esista un “ordine mondiale” che vuole influire sulle scelte di vita delle persone, per creare un senso di angoscia e paura e deumanizzazione. Ci si dimentica, come sempre, che si sta parlando di storie di vita, di persone, di amore, di solidarietà. E, soprattutto, che i diritti più a rischio sono quelli dellə bambinə natə da GPA, e in particolare quellə natə nelle famiglie omogenitoriali. Figli e figlie che subiscono continuamente la soppressione dei loro diritti, della continuità affettiva e della serenità familiare. Un’umiliazione perpetrata da chi vuole imporre un unico modello di pensiero basato sulla paura e sulle bugie, blaterando ancora e ancora dell’inesistente “teoria gender” e, di fatto, contribuendo a peggiorare la vita proprio di chi pensano di difendere: i bambini e le bambine».

Infine, il Coordinamento Torino Pride chiede a Vol.To, con cui da anni è in essere un rapporto di amicizia e di sostegno e che da sempre s’impegna a sostenere gli enti e le realtà del Terzo Settore torinese e piemontese, di prendere posizione, per evitare che la presenza del loro logo su quella locandina possa essere scambiata per un avallo delle teorie complottiste e antiscientifiche espresse, che hanno come unico risultato umiliare e mortificare tante persone.