A Corpo Libero.

Come già in passato nelle precedenti edizioni, il Piemonte Pride vuole porre l’attenzione sull’origine storica, liberatoria ed egualitaria del carnevale a cui la parata per i diritti di tutti e tutte viene accomunata. Il momento dell’anno in cui, fin dall’antichità, tutti gli esseri umani sono considerati uguali. Dove è consentito dileggiare bonariamente i potenti, attraverso il rovesciamento dei ruoli, la liberazione del dionisiaco imprigionato per il resto dell’anno.

Il claim del 2017, nuovamente, richiama in modo netto l’autodeterminazione dei corpi. Rivendica il diritto di esprimere in libertà le proprie caratteristiche personali e desideri. Rivendica il diritto di vivere la vita come meglio si crede, quando ciò non nuoccia, ovviamente, ad altri e altre.

Espressione libera, dunque, della propria identità di genere e della sessualità più in generale. Ma anche della rivendicazione della piena uguaglianza nell’esercizio del diritto all’autodeterminazione rispetto a scelte cruciali come:

  • la procreazione medicalmente assistita,
  • l’interruzione volontaria di gravidanza,
  • l’eutanasia
  • il suicidio assistito.

Un corpo libero, ovviamente, anche da ogni forma di violenza omo-lesbo-transfobica e di genere, fisica o psicologica: una piaga che ancora affligge la società nonostante i 40 anni di battaglie del movimento LGBTTQI.