Guest star la cantante Roshelle, finalista di X Factor 10. La Smat allestirà 5 punti di distribuzione gratuita di acqua
Sabato 17 giugno alle 16 prenderà il via il pride di Torino, che quest’anno seguirà un percorso totalmente nuovo lungo le strade del centro di Torino: piazza Carlo Felice, via Roma, piazza Castello, via Pietro Micca, via Cernaia, piazza 18 Dicembre, corso San Martino, piazza Statuto. La parata torinese non sarà l’unica del Piemonte: infatti nei giorni successivi il grande evento subalpino, l’8 luglio, avrà luogo un secondo pride per i diritti delle persone LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer e intersex) ad Alba in provincia di Cuneo, organizzato dal collettivo De Generi e dal Coordinamento Torino Pride.
Guest star la giovane cantante rap Roshelle, finalista di X Factor 10, che sarà la protagonista dell’intrattenimento musicale di fine parata. Novità 2017 anche l’iniziativa di SMAT (Società Metropolitana Acque Torino) che allestirà 5 postazioni lungo il percorso di distribuzione di acqua potabile per disincentivare l’acquisto di acqua dai venditori abusivi che con la loro presenza potrebbero minare la sicurezza della manifestazione.
Per lo stesso fine il Torino Pride, grazie alla sponsorizzazione di Acqua Valmora, metterà a disposizione prima della manifestazione, presso il Gazebo Sambuy – Giardino Forbito di Piazza Carlo Felice una grande quantità di bottigliette di acqua per consentire ai presenti di dissetarsi prima e durante la parata.
Alba Pride e altri eventi
Quest’anno il Torino Pride, che nel 2016 ha coinvolto più di 100.000 perone, confermandosi come la più partecipata manifestazione del territorio dedicata al riconoscimento dei diritti di tutte e tutti, diventa Piemonte Pride.
Infatti il pride di Torino, che si svolgerà il 17 giugno e che quest’anno avrà un percorso totalmente nuovo lungo le strade del centro di Torino, non sarà l’unica parata del Piemonte: nei giorni successivi il grande evento subalpino, l’8 luglio, avrà luogo un secondo pride per i diritti delle persone LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali, queer e intersex) ad Alba in provincia di Cuneo, organizzato dal collettivo De Generi e dal Coordinamento Torino Pride.
Ma il Piemonte Pride significa anche più di un mese di eventi di avvicinamento alla manifestazione di Torino organizzati in vari luoghi delle province piemontesi su iniziativa delle tante associazioni LGBTQI del territorio e un coinvolgimento più marcato di tutte le realtà della regione nell’organizzazione della grande parata torinese. I due pride avranno come claim: A Corpo libero. Un tema che consentirà di affrontare argomenti molto importanti: dall’autodeterminazione all’eutanasia, dalla transizione alla libertà individuale nella sua accezione più ampia.
Grazie alle molte partnership e collaborazioni, alcune delle quali confermate negli anni, sono in calendario alcuni eventi speciali fra i quali il progetto artistico Tra le Nuvole che avrà due sedi espositive (Torino e Alba) e la Serata Milk organizzata con il Lovers Film Festival – LGBTQI Visions (16 giugno, ore 20,30, Cinema Massimo) a cui parteciperanno, fra gli altri Stuart Milk e Igor Kochetkov, presidente del Russian LGBT Network (cfr. focus dedicati).
“Con la nascita del Piemonte Pride il nostro intento è quello di creare una rete territoriale coesa che possa moltiplicare sul territorio la felice esperienza torinese– afferma soddisfatto Alessandro Battaglia coordinatore Torino Pride – al fine di combattere in modo più capillare ogni tipo di discriminazione. Paradossalmente, moltiplicare i pride perché possano, in futuro, non essere più necessari”.
Il Piemonte Pride si svolge con il patrocinio della Regione Piemonte, del Consiglio Regionale, della Provincia di Cuneo, della Città Metropolitana di Torino e delle Cittàdi Torino e Alba.
Il manifesto politico
Come già in passato nelle precedenti edizioni, il Piemonte Pride vuole porre l’attenzione sull’origine storica, liberatoria ed egualitaria del carnevale a cui la parata per i diritti di tutti e tutte viene accomunata. Il momento dell’anno in cui, fin dall’antichità, tutti gli esseri umani sono considerati uguali. Dove è consentito dileggiare bonariamente i potenti, attraverso il rovesciamento dei ruoli, la liberazione del dionisiaco imprigionato per il resto dell’anno.
Il claim del 2017, nuovamente, richiama in modo netto l’autodeterminazione dei corpi. Rivendica il diritto di esprimere in libertà le proprie caratteristiche personali e desideri. Rivendica il diritto di vivere la vita come meglio si crede, quando ciò non nuoccia, ovviamente, ad altri e altre.
Espressione libera, dunque, della propria identità di genere e della sessualità più in generale. Ma anche della rivendicazione della piena uguaglianza nell’esercizio del diritto all’autodeterminazione rispetto a scelte cruciali come:
- la procreazione medicalmente assistita,
- l’interruzione volontaria di gravidanza,
- l’eutanasia
- il suicidio assistito.
Un corpo libero, ovviamente, anche da ogni forma di violenza omo-lesbo-transfobica e di genere, fisica o psicologica: una piaga che ancora affligge la società nonostante i 40 anni di battaglie del movimento LGBTTQI.
Allegati
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